La degenerazione maculare senile (DMS) è una alterazione progressiva della regione centrale della retina, la macula, deputata alla visione distinta dei dettagli delle immagini ed al riconoscimento dei colori.
Questa malattia, può provocare una drastica riduzione della vista, riducendo grandemente l’autonomia della persona. Nei paesi industrializzati la DMS rappresenta la prima causa di cecità legale.
Esistono molti tipi di maculopatia, come per esempio la maculopatia diabetica, la maculopatia senile (meglio definita come degenerazione maculare legata all’età), la maculopatia miopica e altre.
In alcune di queste forme è possibile da alcuni anni un trattamento farmacologico per via iniettiva intra-vitreale, che si basa sull’utilizzo di sostanze in grado di bloccare il fattore di crescita vascolare (VEGF).
Le sostanze attualmente più utilizzate sono tre: Bevacizumab (Avastin), Ranibizumab (Lucentis) ed Aflibercept (Eylea); si tratta di anticorpi monoclonali modificati che si uniscono ad una frazione del VEGF bloccandone l’effetto, ostacolando così le complicanze neovascolari o essudative di queste maculopatie.
Lo schema di trattamento è variabile ma normalmente si preferisce iniziare con una cosiddetta fase di carico o di attacco, costituita da una iniezione ripetuta per tre volte a distanza di un mese, per poi procedere a successive iniezioni singolo solo in caso di ripresa della malattia.
Questo presuppone uno strettissimo follow-up e una altrettanto stretta collaborazione fra il paziente e lo specialista allo scopo di evidenziare con tempestività ogni possibile ripresa della malattia.