L’introduzione della metodica di cross-linking corneale ha permesso di ridurre significativamente le problematiche associate all’evoluzione della malattia riuscendo a ritardare, ed in molti casi a bloccare, la tendenza evolutiva del cheratocono al punto che il CXL si è affermato come la terapia di elezione.

Cosa è il cross-linking corneale (CXL)?

E’ una metodica parachirurgica eseguibile in regime ambulatoriale e fa parte delle procedure mini-invasive; si propone di aumentare la rigidità e la resistenza corneale rinforzando i legami tra le fibrille di collagene che compongono la  struttura cornea per renderla più resistente.  Il cross-linking dura circa un’ora nell’arco della quale il paziente viene fatto accomodare sul lettino operatorio e dopo avere anestetizzato l’occhio mediante un collirio, il chirurgo procede alla imbibizione della cornea con una sostanza chiamata riboflavina, la vitamina B2, somministrata come collirio, esponendo poi la cornea ad una irradiazione con raggi ultravioletti A (UVA).
Terminata la procedura l’occhio viene medicato e in alcuni casi può essere applicata una lente a contatto morbida che ha la funzione di favorire la guarigione e ridurre l’eventuale lieve dolore post-operatorio; la lente verrà rimossa dopo 4-5 giorni. Per alcuni giorni successivi all’intervento la visione è sfuocata ma tutti i sintomi sono ben controllabili seguendo con attenzione la terapia post-operatoria fino alla completa guarigione.

cross-linking corneale

Quali sono i vantaggi del cross-linking corneale?

Quando ve ne sia indicazione è molto importante intervenire precocemente, poiché il cross-linking è in grado arrestare l’evoluzione del cheratocono a partire dal momento in cui viene esso trattato. L’intervento di UVA cross-linking corneale non sfugge alla regola generale, secondo la quale non esiste una chirurgia senza rischi. Trattandosi di un intervento chirurgico a bassa invasività ed a bulbo chiuso, i rischi di grave compromissione funzionale connessi con la chirurgia intraoculare sono esclusi anche se sono possibili complicanze prima, durante e dopo l’intervento che possono condizionare il recupero funzionale della vista.

Il cross-linking corneale è doloroso o pericoloso?

Il trattamento non è doloroso, dura meno di un’ora, durante la quale il paziente viene fatto accomodare disteso su di un lettino, avviene in sala operatoria in ambiente sterile. Al termine dell’intervento viene applicata una lente a contatto. Il rischio di complicazioni, non eliminabile, dipende dalla gravità della patologia oculare pre-operatoria e dalla collaborazione che il paziente presta nell’eseguire le indicazioni post-operatorie impartite.

Quali pazienti possono effettuare il cross-linking

Tutti i pazienti che presentino l’indicazione al trattamento; anche i bambini, in cui la repentina progressione della malattia, consiglia una estrema precocità nel trattamento.

Follow up

E’ essenziale l’esecuzione di periodici controlli post-operatori nei mesi successivi al trattamento. Il paziente esegue i successivi controlli, che devono comprendere topografia corneale, tomografia corneale, conta endoteliale ed OCT del segmento anteriore ad un mese, tre mesi, sei mesi e ad un anno dall’intervento.

Sono previste norme di preparazione all’intervento?

Il giorno del trattamento è consigliato presentarsi con un accompagnatore, in considerazione del fatto che dopo il trattamento non si potrà procedere alla guida di autoveicoli.